VIA DELL’AMORE: CONCLUSI DEFINITIVAMENTE I LAVORI RAFFORZATIVI DELLA SICUREZZA. ASSESSORE GIAMPEDRONE, “REALIZZATE NUOVE MISURE DI PROTEZIONE DEL SENTIERO, INDISPENSABILE PROSEGUIRE MONITORAGGI E MANUTENZIONE”
LA SPEZIA. Si è conclusa anche l’ultima fase dei lavori sulla Via Dell’Amore, il sentiero a picco sul mare tra Riomaggiore e Manarola, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
L’intervento è stato gestito dalla struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico di Regione Liguria e ha consentito ha realizzazione di nuove misure di protezione del sentiero nel tratto della falesia da cui, a causa del maltempo, nell’ottobre scorso si era staccata una frana con un masso da circa 10 tonnellate. Dopo una temporanea chiusura, la Via dell’Amore è stata riaperta per San Valentino, il 14 febbraio scorso e da allora i lavori sono proseguiti fino ad oggi, senza interferire con l’afflusso dei visitatori.
“Siamo soddisfatti di aver mantenuto l’impegno assunto dopo l’apertura del 14 febbraio scorso – dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo Giacomo Raul Giampedrone, soggetto attuatore per le opere contro il dissesto idrogeologico -. Nel tratto interessato dalla frana di ottobre sono state applicate nuove funi di acciaio e profonde chiodature oltre al completo ripristino della barriera paramassi distrutta dalla frana, al ripristino della piena funzionalità delle barriere limitrofe e anche della galleria sottostante, che era stata parzialmente danneggiata. Voglio ringraziare il Comune e il Parco per la costante collaborazione e le maestranze che hanno lavorato in condizioni molto complesse, durante un inverno molto piovoso. Oggi restituiamo al Comune, al Parco, ai residenti e a migliaia di visitatori un sentiero che può contare su misure di sicurezza rafforzate rispetto all’intervento concluso l’estate scorsa: in pochi anni, dal 2022 ad oggi, abbiamo investito sulla Via dell’Amore circa 24 milioni di euro. Questo sentiero, scavato nella roccia e a picco sul mare, conosciuto in tutto il mondo, è il simbolo di un territorio dalla bellezza straordinaria ma estremamente fragile: per questo – conclude Giampedrone – avrà bisogno di continui monitoraggi e manutenzione specializzata da sostenere economicamente attraverso gli introiti dei biglietti per non disperdere un investimento pubblico così significativo, importante e prezioso dal punto di vista turistico, ambientale, culturale non solo per la Liguria ma per tutto il Paese”.
Commenta Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore: “Il Comune ha compartecipato alle spese per le lavorazioni aggiuntive con un contributo di 300.000,00 euro, oltre alla predisposizione del sistema di monitoraggio radar, fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori, durante la fase iniziale dei lavori di ripristino. Ma ciò che è essenziale sottolineare è che le risorse generate dalla Via dell’Amore sono e saranno sempre reinvestite nella manutenzione di questo percorso iconico e fragile. La Via dell’Amore non è solo un simbolo promozionale del nostro territorio, ma il fulcro di un nuovo paradigma turistico, dove questo percorso si inserisce in un progetto più ampio di condivisione con le attività economiche locali, a beneficio del turista-residente. È in quest’ottica che vanno interpretate anche le guide lungo il percorso: strumenti di racconto e valorizzazione, non solo della bellezza del luogo, ma del tessuto economico e sociale che sono le Cinque Terre”.
“Garantire la sicurezza è il primo passo per accogliere bene – afferma il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Lorenzo Viviani -. In un territorio come il nostro, fragile ma straordinario, la mitigazione del rischio non è solo una necessità tecnica: è una scelta di responsabilità verso chi vive e visita le Cinque Terre. La Via dell’Amore è una porta d’ingresso al Parco che racconta il legame tra borghi, paesaggio e persone. È uno dei pochi percorsi a bassa difficoltà e per questo rappresenta anche un’idea concreta di accoglienza: aprire la bellezza a tutti, in sicurezza. Il completamento dei lavori di consolidamento è un passo importante. Ora è il momento di guardare avanti e lavorare al recupero di altri percorsi fondamentali come il tratto Manarola–Corniglia del Sentiero Verde Azzurro. Un collegamento strategico, utile per rendere il Parco più fruibile e per distribuire meglio i flussi nei momenti di maggiore affluenza. Sappiamo che le Cinque Terre non sono un territorio semplice. Ma la nostra storia è fatta di sfide, superate con pazienza, visione e lavoro di squadra. È questo lo spirito con cui dobbiamo continuare a investire sul futuro Grazie a Regione Liguria, al Comune di Riomaggiore e a tutte le maestranze per il lavoro portato avanti anche in condizioni non complesse”.
Tra gli elementi di complessità dell’intervento, innanzitutto la necessità di garantire alle maestranze le indispensabili condizioni per l’accesso in sicurezza alla parete franata: in primo luogo è stato effettuato il disgaggio del materiale pericolante e poi si è potuto procedere con i ripristini e l’applicazione delle ulteriori misure di protezione. Sono stati inoltre posizionati sulla copertura della galleria paramassi adeguati smorzatori per salvaguardarne la struttura in caso di ulteriori distacchi che fossero intervenuti prima del completo ripristino della stabilità del versante. Successivamente sono stati effettuati: interventi di ripristino e risanamento di circa 3 metri del solaio di un tratto di galleria; verifica della stabilità generale del versante soprastante, pulizia e disgaggio delle aree in condizioni di precaria stabilità; “placcaggio” di sicurezza di una serie di blocchi disarticolati attraverso l’applicazione di funi d’acciaio e chiodature; interventi di messa in sicurezza della frana; integrale ripristino della barriera paramassi travolta dalla frana e della piena funzionalità delle barriere limitrofe.
L’importo complessivo di questi lavori ammonta a poco più di 991mila euro, di cui 300mila come compartecipazione alla spesa da parte del Comune di Riomaggiore e la restante parte per 691mila euro finanziata da Regione Liguria attraverso fondi del Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Risorse che si aggiungono agli oltre 23 milioni di euro investiti per l’intervento principale concluso l’estate scorsa, di cui 12 milioni di euro di Regione Liguria.