Riomaggiore, 17 dicembre – Riomaggiore sceglie di chiudere l’anno ritrovandosi come comunità e riflettendo sul cammino intrapreso, mettendo la cultura al centro come strumento di lettura del territorio e come chiave per il futuro. Sabato 20 dicembre, a partire dalle ore 17.30, il Castello ospiterà un momento aperto alla cittadinanza, pensato non solo come occasione di auguri, ma come restituzione collettiva di un anno che ha segnato passaggi importanti per il Comune.
In questo contesto si inserisce la presentazione del volume Artisti alle Cinque Terre, di Emanuela Cavallo e Marco Ferrari, edito da Laterza. Un libro che ricostruisce il rapporto tra artisti e territorio e offre una chiave di lettura colta e necessaria in una fase in cui Riomaggiore è chiamata a tenere insieme notorietà, tutela e nuove forme di valorizzazione culturale.
«Questo libro racconta per la prima volta, salvandola dall’oblio, la storia della pittura delle Cinque Terre in epoca moderna, trasformandola in memoria, partendo dalla scoperta che fece Telemaco Signorini di un angolo di terra rimasto discosto e chiuso nel tempo” -. Spiegano gli autori, Emanuela Cavallo e Marco Ferrari -. “Dopo i Macchiaioli è toccato ad altri paesaggisti ritrarre angoli e anfratti in riva al mar Ligure, come Discovolo e Caselli, finché Renato Birolli non è riuscito a modernizzare la sostanza dei luoghi interpretando in chiave astratta l’asprezza vertiginosa del paesaggio, la geometria dei vigneti, la vastità del mare, fenomeni come la vendemmia, le mareggiate e gli incendi. Birolli scoprì le Cinque Terre grazie alla Festa ai pittori organizzata dal dopoguerra da Dario Capellini, vero artefice del rapporto tra paesaggio e pittori. Tanti angoli e vedute di Riomaggiore e Manarola raccontano la stessa evoluzione del linguaggio pittorico dal vedutismo di fine Ottocento, al divisionismo di inizio Novecento sino alla libertà di colore e forme dell’astrattismo. Tramite la pubblicazione si riscopre questa memoria e i legami che ha saputo mantenere con il territorio, in un momento in cui c’è sempre più necessità di riscoprirla e valorizzarla”.
Il volume diventa così uno strumento prezioso per riflettere sul rapporto profondo tra paesaggio e ispirazione artistica, un legame che oggi rappresenta una delle chiavi per il futuro delle Cinque Terre, chiamate a offrire nuove interpretazioni di un territorio molto noto e intensamente frequentato, puntando su una dimensione culturale continua e strutturata.
Riomaggiore ha intrapreso questo percorso attraverso un palinsesto annuale di mostre, incontri e presentazioni che ha segnato il 2025: dalla mostra dedicata a Gino Covili in estate, all’esposizione del fotografo Pistolesi a settembre, fino ai cicli di incontri Mare di Discorsi e alle presentazioni mensili di Castello di Parole. Un lavoro che ha contribuito anche all’importante riconoscimento assegnato al Comune, l’Italian Tourism Award Destinazione Italiana 2025 per la gestione della riapertura della Via dell’Amore, grazie a un modello di governo dei flussi turistici moderno e coerente con la fragilità del luogo.
La festa di Natale diventa così anche un momento simbolico per guardare avanti. Come sottolinea la Sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia:
«Il 2025 è stato un anno complesso ma ricco di risultati importanti, che ci confermano quanto sia necessario continuare a lavorare su un’idea di Riomaggiore consapevole del proprio valore e delle proprie responsabilità. Cultura, tutela del paesaggio e gestione sostenibile dei flussi non sono parole astratte, ma scelte quotidiane. Il prossimo anno ci vedrà impegnati a rafforzare questo percorso – con per esempio l’inizio dei lavori del Museo del 900 – perché il futuro delle Cinque Terre si costruisce con visione, cura e condivisione».
L’incontro del 20 dicembre è aperto a tutta la cittadinanza: un momento semplice e significativo per ritrovarsi e ribadire il senso di appartenenza a un territorio che continua a interrogarsi e a raccontarsi attraverso la cultura.
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