Motonave Orazio | I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

Motonave Orazio I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore   L’ex voto è stato donato da Mario Pecunia, Mario Bonanni, Sirio Mazzini ed Eugenio Palermo  con la seguente dedica: “A te Celeste Madre si volse il nostro pensiero nell’ora del pericolo e Tu, o Maria, ci fosti Guardia salvatrice e Stella del Mare nel tremendo naufragio della Motonave Orazio.

Motonave Orazio

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

L’ex voto è stato donato da Mario Pecunia, Mario Bonanni, Sirio Mazzini ed Eugenio Palermo  con la seguente dedica:

“A te Celeste Madre si volse il nostro pensiero nell’ora del pericolo e Tu, o Maria, ci fosti Guardia salvatrice e Stella del Mare nel tremendo naufragio della Motonave Orazio. Accogli  la riconoscente preghiera e l’invocazione per coloro che non tornarono. In Omaggio a N.S. di Montenero, i superstiti”

Al di sopra della dedica campeggia la fotografia della Orazio che affonda in preda alle fiamme nel mare mosso del Golfo del Leone. La nave stava viaggiando da Genova all’America Centrale, con una sosta prevista a Barcellona. A bordo si trovavano 412 passeggeri e 231 membri dell’equipaggio. Il 21 gennaio del 1940, nel periodo in cui l’Italia non era ancora in guerra, al largo di Tolone si verificò una esplosione in sala macchine, che produsse un incendio che presto si propagò alle strutture di coperta. L’Orazio fu soccorsa da molte navi fra cui i transatlantici italiani Conte Biancamano e Colombo e alcune unità militari francesi.  Si registrarono oltre 100 morti, fra cui 60 uomini dell’equipaggio: una delle più pesanti tragedie del mare per la marina mercantile italiana in tempo di pace. Sull’Orazio erano imbarcati anche dei profughi ebrei in fuga dall’Europa a causa dell’incombente pericolo nazista.

La motonave era stata varata a Baia (Napoli) nel 1926 per conto della Navigazione Generale Italiana. Dal 1932 fece parte della Italia Flotte Riunite e poi, dal 1936, della Società Italia. Aveva una stazza lorda di 11.669 tonnellate, una lunghezza di 154 metri e i suoi motori le consentivano una velocità di 14 nodi. Assieme alla gemella Virgilio, fu destinata alla rotta Genova-Sud America.


Motorship Orazio

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

The votive offering was donated by Mario Pecunia, Mario Bonanni, Sirio Mazzini, and Eugenio Palermo with the following dedication:

“To you, Heavenly Mother, our thoughts turned in our hour of danger, and you, O Mary, were our saving guardian and Star of the Sea in the terrible shipwreck of the Orazio. Accept our grateful prayers and invocations for those who did not return. In homage to Our Lady of Montenero, the survivors.”

Above the dedication is a photograph of the Orazio sinking in flames in the rough seas of the Gulfo del Leone. The ship was in route from Genoa to Central America, with a scheduled stop in Barcelona. There were 412 passengers and 231 crew members on board. On January 21, 1940, while Italy was still not at war, an explosion occurred in the engine room off the coast of Tolone, causing a fire that quickly spread to the deck. The Orazio was rescued by several ships, including the Italian ocean liners Conte Biancamano and Colombo, and several French naval vessels. Over 100 people died, including 60 crewmen: one of the worst sea tragedies for the Italian merchant marine in peacetime. The Orazio also carried Jewish refugees fleeing Europe due to the looming Nazi threat.

The motor vessel was launched in Baia (Naples) in 1926 on behalf of the Navigazione Generale Italiana. From 1932, it was part of the Italia Flotte Riunite and then, from 1936, of the Società Italia. It had a gross tonnage of 11669 tons, a length of 154 meters, and its engines allowed it to reach a speed of 14 knots. Along with its sister ship, Virgilio, it was destined for the Genoa-South America route.