Turbonave Andrea Doria | I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

Turbonave Andrea Doria I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore   L’ex voto è stato donato da un gruppo di membri dell’equipaggio del transatlantico Andrea Doria, tutti di Riomaggiore, con una dedica che appare nella parte inferiore del quadro.

Turbonave Andrea Doria

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

L’ex voto è stato donato da un gruppo di membri dell’equipaggio del transatlantico Andrea Doria, tutti di Riomaggiore, con una dedica che appare nella parte inferiore del quadro.

“I seguenti componenti dell’equipaggio del transatlantico Andrea Doria speronato e affondato dal piroscafo svedese “Stockohlm” il 25 luglio del 1956 a 150 miglia da New York offrono al Santuario della Madonna di Montenero i]n segno di ringraziamento per lo scampato pericolo

Bonanni Giuseppe di Brizio, Gasparini Angelo di Carlo, Gasparini Giovanni di Amedeo,  Gasparini Guglielmo fu Angelo, Gasparini Luigi Renzo fu GioBatta, Gasparini Ruggero fu Giuseppe, Pecunia GioBatta fu Giuseppe, Pecunia Libero fu GioBatta, Quaretti Ivano fu Gerolamo, Raffellini GioBatta Placido fu GioBatta”.

La fotografia riprende l’Andrea Doria, ormai segnata da una fine ineluttabile, con in mare delle scialuppe di salvataggio piene di naufraghi.

L’affondamento dell’Andrea Doria, allora la nave più prestigiosa della flotta italiana, appartenente insieme alla gemella Cristoforo Colombo alla Società Italia, è stato uno degli eventi più drammatici della marina mercantile italiana in tempo di pace. Il transatlantico fu costruito nei cantieri Ansaldo di Sestri Ponente e varato nel 1951. Simbolo della rinascita economica del paese dopo le distruzioni della guerra, compì il viaggio inaugurale sulla linea Genova – New York il 14 gennaio 1953.

Nave splendida di 29.950 tonnellate di stazza lorda, aveva una lunghezza di oltre 213 metri. Le sue turbine a vapore le consentivano una velocità di circa 23 nodi. Poteva trasportare 1241 passeggeri. Il suo equipaggio era di 580 uomini. Era stata arredata con il concorso di architetti famosi, fra cui Gio Ponti e Giulio Minoletti, e aveva a bordo molte opere di artisti come Salvatore Fiume, Lucio Fontana, Emanuele Luzzati, Felicita Frai e Fausto Melotti. Una statua dell’Ammiraglio Andrea Doria era stata realizzata dallo scultore Giovanni Paganin.

Mentre compiva la 101° traversata atlantica, al largo del faro di Nantucket, vicino alla coste americane, alle 11 e 11 minuti della sera del 25 luglio 1956 fu speronata dal piroscafo svedese Stockohlm, che, con la sua prua attrezzata per rompere i ghiacci, penetrò nello scafo dell’Andrea Doria. La nave, imbarcando acqua, cominciò a inclinarsi e quasi subito fu chiaro che sarebbe stato difficile salvarla. Delle 1706 persone che erano a bordo, morirono 46 persone, fra equipaggio e passeggeri.

Molte navi risposero alla richiesta di aiuto lanciata dall’Andrea Doria, fra cui il transatlantico francese Isle de France, che salvò gran parte dei naufraghi. La nave affondò intorno alle 10 del 26 luglio.


Turboship Andrea Doria

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

The ex-voto was donated by a group of crew members of the transatlantic Andrea Doria, all from Riomaggiore, with a dedication that appears at the bottom of the painting.  “The following members of the crew of the transatlantic liner Andrea Doria, rammed and sunk by the Swedish steamer “Stockholm” on July 25, 1956, 150 miles from New York, offer their offerings to the Sanctuary of the Madonna di Montenero as a sign of thanks for having escaped danger.

Bonanni Giuseppe di Brizio, Gasparini Angelo di Carlo, Gasparini Giovanni di Amedeo, Gasparini Guglielmo son of Angelo, Gasparini Luigi Renzo son of GioBatta, Gasparini Ruggero son of Giuseppe, Pecunia GioBatta son of Giuseppe, Pecunia Libero son of GioBatta, Quaretti Ivano son of Gerolamo, Raffellini GioBatta Placido son of GioBatta”.

The photograph shows the Andrea Doria, now marked by an inevitable end, with lifeboats full of shipwrecked people in the sea. 

The sinking of the Andrea Doria, then the most prestigious ship in the Italian fleet, which, along with its sister ship Cristoforo Colombo, belonged to the Società Italia, was one of the most dramatic events in the Italian merchant marine’s peacetime history. The ocean liner was built at the Ansaldo Shipyard in Sestri Ponente and launched in 1951. A symbol of the country’s economic rebirth after the devastation of war, it made its maiden voyage on the Genoa-New York line in January 1953.

A magnificent ship of 29950 gross tons, it was over 213 meters long. Its steam turbines allowed it to reach a speed of approximately 23 knots. It could carry 1,241 passengers. Its crew numbered 580. It was furnished in collaboration with famous architects, including Gio Ponti and Giulio Minoletti, and featured many works by artists such as Salvatore Fiume, Lucio Fontana, Emanuele Luzzati, Felicita Frai, and Fausto Melotti. A statue of Admiral Andrea Doria was created by the sculptor Giovanni Paganin.

While making her 101st Atlantic crossing, off the Nantucket Lighthouse, near the American coast, at 11:11 on the evening of July 25, 1956, she was rammed by the Swedish steamship Stockholm, whose ice-breaking bow penetrated the hull of the Andrea Doria. Taking on water, the ship began to tilt, and almost immediately it became clear that she would be difficult to save. Of the 1,706 people aboard, 46 crew and passengers died.

Many ships responded to the Andrea Doria’s distress call, including the French Ocean Liner Isle de France, which rescued many of the shipwrecked. The ship sank around 10:00 a.m. on July 26.