Piroscafo Artiglio | I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

Piroscafo Artiglio I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore   L’ex voto è stato donato da Arturo Vivaldi “con devozione infinita”.

Piroscafo Artiglio

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

L’ex voto è stato donato da Arturo Vivaldi “con devozione infinita”.

Nella parte inferiore del quadro è riportata la dedica:

“Nella tragica giornata del 7 dicembre 1930 – IX, mentre intento all’ardua impresa, il rombo e la squarcio formidabile spezzavano l’intrepido Artiglio affondando e trascinando nella voragine uomini e nave, invocando la divina grazia della Beata Vergine di Montenero, che datami la superiore forza di spirito e di sacrificio, potei risalire alla vita terrena”.

L’Artiglio era una imbarcazione a vapore di dimensioni contenute (46 metri), capace però di reggere bene il mare. La società SO.RI.MA. di Genova la impiegava nel recupero di carichi subacquei di navi affondate anche a profondità notevoli. Non a caso, nella fotografia, sulla fiancata della nave si può vedere la torretta butoscopica, inventata dal palombaro viareggino Alberto Gianni, un cilindro in acciaio munito nella parte superiore di oblò, che consentiva di scendere ben al di sotto delle quote fino ad allora consentita agli operatori  subacquei.

La vicenda dell’ex voto riguarda il tragico tentativo di recuperare il carico di esplosivo di un piroscafo americano, il Florence, affondato presso le coste della Bretagna da un sommergibile tedesco durante la prima guerra mondiale. Era il 7 dicembre 1930. Un errore di valutazione fece pensare che l’esplosivo si fosse inertizzato sul fondo del mare. Non fu così. Una tremenda deflagrazione travolse l’Artiglio. Vi furono 12 morti fra l’equipaggio e i palombari, fra cui Alberto Gianni.

L’operazione sul Florence  era stata intrapresa dalla SO.RI.MA come ripiego temporaneo in attesa di poter riprendere i lavori, su incarico dei Lloyd’s di Londra, per portare a galla l’oro e l’argento trasportato dal piroscafo inglese Egypt, anch’esso affondato da un sommergibile tedesco. La nave era stata già localizzata, ma le cattive condizioni del mare consigliarono di rimandare le immersioni.

Dopo la tragedia del 7 dicembre, fu approntata una nuova nave, l’Artiglio II, con la quale l’impresa genovese riuscì a portare a termine il recupero dei materiali preziosi dell’Egypt.


Steamship Artiglio

I quadri votivi del Santuario di Nostra Signora di Montenero – Riomaggiore

 

The votive offering was donated by Arturo Vivaldi “with infinite devotion.”

The dedication at the bottom of the painting reads:

“On the tragic day of December 7, 1930-IX, while intent on the arduous undertaking, the roar and the formidable gash shattered the intrepid Artiglio, sinking and dragging men and ship into the abyss, invoking the divine grace of the Blessed Virgin of Montenero, who, granting me superior strength of spirit and sacrifice, allowed me to return to earthly life.”

The Artiglio was a small steamship (46 meters), yet seaworthy. The SO.RI.MA. company of Genoa employed it to recover underwater cargo from ships sunk at considerable depths. It is no coincidence that in the photograph, on the ship’s side you can see the exploration turret, invented by the Viareggio diver Alberto Gianni, a steel cylinder joined at the upper part to portholes, which allowed divers to descend well below the depths previously permitted for underwater operators.The story of the votive offering concerns the tragic attempt to recover the explosive cargo of an American steamship, the Florence, sunk off the coast of Brittany by a German submarine during the First World War. It was December 7, 1930. A miscalculation led to the belief that the explosives had become inert on the seabed. This was not the case. A tremendous explosion engulfed the Artiglio. Twelve crew members and divers died, including Alberto Gianni.

The operation on the Florence had been undertaken by SO.RI.MA as a temporary stopover while awaiting to resume work, commissioned by Lloyd’s of London, to refloat the gold and silver transported by the English steamship Egypt, which had also been sunk by a German submarine. The ship had already been located, but poor sea conditions made it necessary to postpone the dives.

After the tragedy of December 7th, a new ship, the Artiglio II, was prepared, with which the Genoese company managed to complete the recovery of the precious materials from the steamship Egypt.