Domenica 3 marzo alle 17.30 presso il Castello di Riomaggiore è ospite Roberta Schira, scrittrice, critica gastronomica e giornalista del Corriere della Sera – per cui scrive di tendenze e protagonisti del “mondo cibo” italiano – e autrice di I fiori hanno sempre ragione (Ed. Garzanti), suo esordio narrativo, romanzo di formazione, che si aggiunge ad una lunga serie di pubblicazioni, tra saggi e manuali, sempre a tema gastronomico.
Il libro, concepito durante il lockdown, è la storia di Eleonora, una chef con il dono di un palato eccezionale. La protagonista, per uscire da una crisi professionale e di vita, si affida alle ricette della nonna Ernesta.
Ricette non di olio, sale, pepe, pomodoro ma di “parole” ingredienti da riscoprire nel loro significato più intimo e da ritrovare nella loro essenza più profonda.
Ne escono così ricette dell’anima che profumano di speranza, che si possono gustare, pagina dopo pagina e utilizzare ogni giorno per rialzarsi dalle cadute, dalle delusioni, dai fallimenti.
Castello di Parole, giunta alla terza edizione, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più importanti delle Cinque Terra: ogni mese, Riomaggiore invita autori e scrittori che attraverso la presentazione delle loro opere offrono l’opportunità di dibattere su temi di attualità offrendo spunti di riflessione e di crescita comunitaria.
Commenta Fabrizia Pecunia: “Il ruolo di questa rassegna è dare alla comunità l’occasione di partecipare ad un rito collettivo di scoperta e di riflessione che ha al centro il libro, la lettura e gli autori. Castello di parole dà la possibilità a tutti di incontrare e parlare con scrittori e personaggi e, nello stesso tempo, collabora a creare quello “spirito culturale” in cui ci riconosciamo: Riomaggiore, infatti, non è solo meta mordi e fuggi di migliaia di turisti all’anno, ma è un borgo con un’identità, con storie e tradizioni condivise molto vive. Ed è per questo che sono felice che Roberta Schira abbia scelto Riomaggiore per presentare il suo romanzo d’esordio: un racconto di rinascita e di consapevolezza in cui ci riconosciamo”
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